Stati Uniti, Philadelphia, sorgere
del sole. Un pugile corre come un matto e percorre tutto d’un fiato una
scalinata interminabile, alzando le braccia al cielo una volta in cima, sulle
note di “Gonna fly now”, un po’ come me tutte le mattine (in questa lunga frase c'è una bugia, un premio a chi la trova!).
Cambio di scena.
Incandescente West, mezzogiorno.
Il sole frusta implacabile i cappelli di due gringos che si stanno per
massacrare. Sguardo penetrante e fisarmonica indimenticabile di Ennio Morricone
in “C’era una volta il west”.
Ancora.
Oceano Atlantico, ora aperitivo.
Prua di una nave. Due giovani amanti stanno per darsi il loro primo bacio,
cullati dai flauti di “My heart will go on”.
Ora riavvolgiamo il tutto e,
seduti comodi con pop corn in mano, rivediamo le scene senza musica.
Il minimo che vi possa capitare è
avere la sensazione di assistere alla proiezione di un film polacco sulla
riproduzione delle pecore nella steppa, senza sottotitoli ovviamente, visto
l’assenza di dialogo.
Per fortuna che c’è la musica!
Già, me lo sono detta quando,
giorni fa, ho letto un articolo del Corriere sul nuovo album che Yoko Ono,
Patti Smith e Jackson Browne stanno producendo per il movimento Occupy Wall
Strett. Il giornalista sostiene che in questo periodo storico la musica e gli
artisti più famosi non siano sufficientemente coinvolti dalle vicende e dai
movimenti che stanno portando evidenti segnali di cambiamento del contesto
sociale. La presenza delle star della musica nell'attualità è marginale e
farebbe rimpiangere iniziative leggendarie come Woodstock o il concerto
nell’isola di Wight. Manca la colonna sonora, insomma. A parte il fatto che non
sono del tutto convinta che Janis Joplin, fatta come un caco sul palco nel ‘69,
fosse pienamente consapevole di entrare nella storia del rock. Detto questo, la musica è
ovunque, e sta cogliendo tutte le opportunità della tecnologia moderna,
sfruttandone totalmente ogni sua forma. La sua diffusione e la commercializzazione
è talmente tentacolare che la vera questione, penso, non è l’assenza della
musica ma il diverso tipo di coinvolgimento della massa e la partecipazione
dell’individuo, sia come musicista che come spettatore. Se ti perdi un
concerto, ad esempio, te lo puoi rivedere su Youtube o in diretta in streaming.
L’utenza è polverizzata, ma può portare allo stesso tipo di risultato. La
musica arriva a tutti, imbrigliando le persone in una forma di partecipazione più
individualista, sì, ma non meno efficace. Non si può quindi dare del qualunquismo, o
dell’hipsterismo (non vedevo l’ora di usare questo termine che odio, per alzare
il coperchio della pattumiera e buttarcelo!), anche alla musica.
Per questo abbiamo chiesto ai
nostri utenti quale fosse la loro musica del momento, per conoscere le note che
stanno accompagnando questi giorni così difficili.
Beh, innanzitutto colgo
l’occasione per ringraziare della partecipazione melodica di tutti. Anche
perché la segnalazione di alcuni pezzi mi ha già cambiato la vita (quando una
canzone ti si pianta nel cervello non te la togli più). Ma più che altro, ho
fatto un esperimento.
Ho selezionato quelle più citate
e ne ho fatto una piccola play list. Se
voleste provarci, consiglio la riproduzione casuale… quel solletico
di attesa e sorpresa rende tutto un po’ più live.
Ho fatto partire la musica e mi
sono messa a cucinare, finchè non era finita. Sarà anche stato merito del mezzo
litro di Raboso Vivace degustato a piccoli sorsi a rallegrare il tutto, ma vi
assicuro che il risultato è stupefacente.
Qualunquismo un cazzo!
Lungi da me da fare il critico
musicale e sparare qualche parolone o frase ricercata per sottolineare la mia
assoluta ignoranza a riguardo. Ma amo la musica e ascoltando queste canzoni mi
sono sentita viva e presente.
Eccole (in elenco assolutamente
casuale):
Lilies in
the valley - Jun Miyake
Alt! - Teatro degli orrori
Apple tree
- Wolfmother
Somebody
that I used to know – Gotye ft. Kimbra
Walk - Foo
Fighters
L’inno di
Mameli
In loving
memory - Alter Bridge
Harvest
moon - Neil Young
All things
must past - George Harrison
Benzina Ogoshi - Subsonica
Poker face - Lady Gaga
Il viaggio (pochi grammi di coraggio) - Daniele Silvestri
Lonely boy
- The Black Keys
Young, wild
and free – Snoop Dogg & Wiz Khalifa
La descrizione di un attimo - Tiromancino
Titanium – David Guetta ft Sia
I’m free -
Rolling Stones
Padania - Afterhours
Neverending
Mary - Destrage
Credo che sia estremamente facile
e azzeccato parlare del niente non dicendo niente. Mi viene automatico quindi
alzare il volume e coprire il rumore con il suono.
Se la colonna sonora è questa poi, il film non dev'essere così male.
FameChimica
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